Il Vino per gli Antichi Romani 🍇

Nell’ Antica Roma, fu l’imperatore Giulio Cesare e togliere il divieto imposto alle donne di non bere vino… saggia scelta già allora, poiché le donne hanno una maggiore finezza al palato e all’olfatto rispetto agli uomini e sanno dare quindi un notevole contributo, quando si tratta di “Vino & dintorni”.

Il vino dell’epoca non era però quello che ci delizia ai giorni nostri.
Era diluito con acqua e aromatizzato principalmente con spezie e miele: il gusto dell’epoca era orientato al dolce, sotto la guida degli
esperti in materia: gli Haustores, gli antenati dei Sommelier!

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🌏 L’origine della parola Vino:

Da dove deriva la parola vino? Presumibilmente dalla Georgia.
Secondo gli studi, sin dal neolitico il vino veniva conservato in contenitori posti sottoterra e poi degustato in calici a forma di corno, il “kantsi”. In georgiano il vino si dice gwino.
Gli egizi conobbero la coltivazione della vite e la produzione del vino grazie ai Fenici provenienti proprio dalla regione che corrisponde a grandi linee alla attuale Georgia, nella zona del Caucaso tra il Mar Nero e il Mar Caspio. In egiziano antico il vino era indicato con la parola jrep, mentre la parola wnš di epoca tolemaica fa riferimento sia al grappolo d’uva sia al vino, che allora veniva lavorato con resine. Fu proprio il vino resinato ad essere introdotto in Grecia e in particolare a Lesbo e Samo, isole in cui si parlava il dialetto greco eolico: si ipotizza che i greci presero in prestito il nome wnš, Fοἶνος in eolico, per indicare più in generale questo tipo di bevanda.
Il termine eolico fu poi ereditato dall’etrusco (con il fonema V), da cui il sostantivo latino Vinum.

Affascinante, vero?

C.